In Emilia Romagna, sulla base dei dati diffusi dalla Regione Emilia Romagna, la soglia di copertura vaccinale per i bimbi ai due anni d’età nati nel 2016 è oltre il 95% dunque garantisce la cosiddetta “immunità di gregge” a tutela della salute pubblica. Il riferimento è alle vaccinazioni rese obbligatorie dalla legge regionale (difterite, tetano, poliomielite, che si assestano ciascuna al 95,7%, ed epatite B al 95,5%) per la frequenza al nido. Obiettivo raggiunto – si legge in una nota – anche per emofilo B e pertosse, poi aggiunte dalla normativa nazionale, mentre per morbillo-parotite-rosolia (Mpr) si assiste ad unasignificativa accelerazione nell’ultimo triennio, con la copertura passata dall’87,2% del 2016 al 93,5% del 2018. Guardando poi i dati dei bambini di 36 mesi,quindi nati nel 2015, la percentuale di copertura per la Mpr raggiunge addirittura il 95,8%.
“È un risultato straordinario. Nel giro di due anni, e dunque dall’entrata in vigore della nostra legge regionale, abbiamo recuperato il calo registrato fino al 2016 e assistito a una risalita rapidissima- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. La copertura a 24 mesi resta l’indicatore principale, quello usato anche nei Livelli essenziali d’assistenza: è l’ambito in cui eravamo scesi di più e dove, finalmente, nel 2018 abbiamo superato il 95% perdifterite, tetano, poliomielite, epatite B, ma anche per emofilo B e pertosse. È un risultato di cui andare orgogliosi, perché i vaccini hanno salvato, e continueranno a salvare, milioni di vite. Non bisogna certo abbassare la guardia, questi numeri devono essere confermati per più anni successivi, ma possiamo già dire di aver avuto ragione quando decidemmo di introdurre qui l’obbligo vaccinale, spiegando che si trattava di una misura a beneficio dell’intera comunità regionale e soprattutto dei bambini più indifesi, alle prese con patologie che abbassano, se non azzerano, le difese immunitarie. Abbiamo sempre privilegiato il confronto, primo fra tutti con famiglie e genitori dubbiosi, anche grazie alla rete attivata con i professionisti e gli operatori del nostro sistema sanitario regionale, a cui va il riconoscimento di tutti noi: insieme, siamo riusciti a realizzare un’operazione vasta e complessa senza che si siano registrati particolari inconvenienti o disagi. E siamo orgogliosi- chiudono Bonaccini e Venturi- di aver fatto da traino alla legge nazionale, e di aver quindi contribuito a invertire in tutta Italia il pericoloso trend di calo delle vaccinazioni”.