Sulla base di otto indicatori (soddisfazione per i servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, risultato d’esercizio, disagio economico delle famiglie, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, democrazia sanitaria e speranza di vita), il sistema sanitario della Regione Emilia Romagna risuta al primo posto nella classifica nazionale IPS 2020 (Indice di Performance Sanitaria), realizzata dall’Istituto Demoskopika. Punteggio: 107,7. Seguono Trentino-Alto Adige (107,6 punti) e Veneto (105,6). In coda Campania, Calabria e Sicilia.
Per quanto riguarda la mobilità “attiva”, in numeri assoluti l’Emilia-Romagna è al secondo posto tra le regioni che attraggono più pazienti non residenti (109mila ricoveri extraregionali), dopo la Lombardia. E sulla mobilità “passiva”, con il 6,4%, registra uno tra i rapporti minori di ricoveri fuori regione dei residenti sul totale dei ricoveri, collocandosi al terzo posto, con un punteggio di 108,4.
L’Emilia-Romagna – ha dichiarato il presidente Stefano Bonaccini – risulta la meno toccata dal “disagio economico”, cioè dalla difficoltà espressa dalle famiglie che hanno dichiarato di non poter affrontare in alcuni periodi le spese necessarie per curarsi: se a livello nazionale nel 2019 le famiglie che hanno affermato di trovarsi in questa situazione sono state oltre 1,6 milioni, in regione si è registrato il numero più basso (1,9% sul totale regionale). Pertanto all’Emilia-Romagna va, anche in questa graduatoria parziale, il ranking migliore, con un punteggio di 112,7.
In allegato la Nota Stampa completa dell’Istituto.