Giornata Nazionale Contro il cancro: inaugura il tema triennale “Uniti dall’Unicità”.
Si sono svolte in tutta Italia oggi numerose iniziative per la Giornata Mondiale contro il Cancro che quest’anno inaugura il tema triennale “Uniti dall’Unicità” (“United by Unique”) focalizzandosi sull’importanza di un approccio centrato sulla persona nella cura oncologica.
Sono 19 mila le vite salvate in Emilia-Romagna grazie agli screening oncologici e all’accesso alle cure. La stima, fornita questa mattina a Bologna in occasione della conferenza stampa, tiene conto del numero osservato di morti causate da tumori dal 2007 al 2019 inferiore al numero atteso rispetto ai tassi medi degli anni precedenti.
In Emilia Romagna la media di adesione ai programmi gratuiti di screening (seno, collo dell’utero e colon-retto) è superiore a quella nazionale . In particolare migliorano i dati per quelli dedicati alle donne, aggiornati a fine 2024. Resta stabile l’adesione allo screening del colon retto, ma la novità è che la Regione sta lavorando per arrivare nel 2028 a comprendere l’intera fascia 70-74 anni.
Qui i dati resi noti. Attraverso lo screening nella fascia di età 25-64 anni diminuisce del 40% l’incidenza di tumori della cervice uterina e del 50% la mortalità. Per le donne nella fascia di età 45-74 anni che aderiscono allo screening mammografico -56% la mortalità per tumore al seno e -31% le forme avanzate di carcinoma mammario. Quanto allo screening colorettale nella fascia di età 50-69 anni sia per gli uomini che per le donne, questo riduce la mortalità del 65% negli uomini e del 54% nelle donne. Inoltre, i tumori prevenuti sono rispettivamente 33% e 21% per chi aderisce, purtroppo rimane un 47% di persone che non rispondono all’invito dello screening.
Lo screening del colon retto si sta ampliando: da gennaio 2025, infatti, in coerenza con i contenuti del Piano oncologico nazionale (Pon) 2023-27 e in linea con il Piano regionale della prevenzione 2021-2025, sono partiti gli inviti alle coorti di nascita 1951 e 1955, nel 2026 si continuerà con le coorti del 1952 e 1956, per arrivare nel 2028 a coprire l’intera fascia di età 70-74 anni, quando, come per lo screening al seno, l’invito proseguirà per tutti fino al compimento dei 75 anni.
“Grazie agli screening e all’avanzamento delle cure disponibili in tutti territori dell’Emilia-Romagna- ha dichiarato il coordinatore della Rete regionale Oncologica ed Emato-Oncologica, Carmine Pinto – il controllo dei tumori è efficace e ha portato a risultati straordinari. In questo contesto è stata istituita e si sviluppa la Rete Oncologica e Onco-Ematologica della Regione Emilia-Romagna (ROER), che con il modello di Comprehensive Cancer Care Network (CCCN) include e coordina in rete e dà valore all’attività di tutte le strutture presenti nel territorio. Una rete che fa dell’oncologia di prossimità uno dei suoi cardini, ma ha obiettivi importanti che sta realizzando. Una Rete che vede in un processo unitario prevenzione, diagnosi e terapia dei tumori ed è impegnata nell’implementazione della ricerca e dell’accesso all’innovatività per tutti i pazienti oncologici dei nostri territori”.
I due pilastri della cura: prevenzione e Rete regionale.
“L’Emilia-Romagna – hanno affermato il presidente della Regione Michele de Pascale, e l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi – ha fatto della prevenzione e della rete della cura due pilastri della sanità pubblica e universalistica. I programmi gratuiti di screening, che continuano a registrare un’alta adesione, permettono di accedere a cure meno invasive, di migliorare la qualità di vita e di aumentare le guarigioni e la sopravvivenza, oltre a ridurre il rischio di sviluppare tumori. Tutto questo non sarebbe possibile senza la capacità dei professionisti delle aree oncologiche che lavorano insieme attraverso uno strumento operativo come quello della Rete oncologica dell’Emilia-Romagna che permette di continuare l’importante percorso verso i migliori esiti delle terapie della cura: quindi sopravvivenza, tempo della malattia, guarigione. Il nostro impegno deve essere quello di concentrare interventi di altissima complessità in alcuni punti della Rete, come i modelli organizzativi delle Breast-Unit che hanno garantito i migliori risultati. E, nello stesso tempo, dobbiamo rafforzare ancora di più una cultura della prevenzione della salute che, a partire dai banchi di scuola, promuova le buone pratiche, quali l’adesione convinta alle campagne di screening”.
La Rete oncologica ed emato-oncologica dell’Emilia-Romagna.
L’occasione della Giornata Nazionale è stata utile anche per fare il punto della situazione sullo stato della Rete oncologica e emato-oncologica regionale.
Oltre al coordinatore Carmine Pinto, erano presenti e sono intervenuti i direttori scientifici degli Irccs dell’Emilia-Romagna Marco Seri (IRCCS Policlinico Sant’Orsola di Bologna), Nicola Normanno (IRST “Dino Amadori” di Meldola), Antonino Neri (AUSL-IRCCS di Reggio Emilia), Milena Fini (IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli) e Raffaele Lodi (Istituto delle Scienze Neurologiche – AUSL di Bologna).
Dal 2023 nella Rete sono attive le quattro piattaforme diagnostiche per analisi di biologia molecolare con tecnica Next Generation Sequencing (NGS). Sono attive presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena, l’IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna e l’Ausl Romagna con l’IRCCS “Dino Amadori” di Meldola e il Laboratorio Pievesestina entrambi in provincia di Forlì-Cesena.
In Emilia-Romagna i nuovi casi di tumore, secondo i dati Registro Tumori Regionale, si stimano in 31.000 (erano 24.679 alla fine del 2014 e 28.927 al 31/12/2020 ) e 13.600 decessi. I tumori più frequenti nell’uomo sono quello alla prostata, al polmone e al colon-retto, quelli più frequenti nella donna il tumore alla mammella, al colon-retto e al polmone.
Tra le iniziative che la Regione intende mettere in campo, in primo piano ci sono progetti di comunicazione per sensibilizzare sui rischi connessi al fumo e all’assunzione di alcol, soprattutto tra i giovani. Bere più di tre drink al giorno aumenta il rischio di cancro del 40-50% per alcuni tumori. Anche un consumo moderato di alcol (1 drink al giorno) è stato associato a un rischio maggiore di tumore al seno del 7-10% nelle donne (National Cancer Institute).
Domenico Chiericozzi
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