In Emilia-Romagna il 14% degli adulti risultano completamente sedentari.
Torna lunedì 4 marzo l’Obesity Day, Giornata mondiale dell’obesità. Una condizione che in Emilia-Romagna riguarda oltre 336 mila adulti tra i 18 e i 69 anni pari all’11% della popolazione di questa età a cui se ne aggiungono 945 mila in sovrappeso, il 32%. La percentuale sale a oltre la metà della popolazione sopra i 69 anni (dati Passi e Passi d’argento biennio 2021-2022). Numeri più confortanti, invece, per i minori. In Emilia-Romagna il 26% dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso o presenta obesità, ma fortunatamente la prevalenza diminuisce nell’adolescenza: il 15% nei 17enni (dati OKkio 2019 e HBSC 2022).
Le iniziative istituzionali.
In tutta l’Emilia-Romagna sono quindi previsti incontri e iniziative per sensibilizzare i cittadini su questa patologia che costituisce uno dei principali fattori di rischio collegati all’insorgenza di ictus, diabete, tumore, ipertensione e problemi cardiaci.
Oggi, purtroppo, rappresenta anche uno stigma sociale e per questo spesso è legata a episodi di bullismo e fat shaming, con le conseguenti ripercussioni psicologiche e di benessere complessivo che porta con sé, soprattutto per i più piccoli. “È importante non lasciare le persone sole con la propria dieta: in Emilia-Romagna al loro fianco ci sono i professionisti e le equipe multidisciplinari del servizio sanitario regionale, che da anni svolge attività di prevenzione, contrasto e cura dell’obesità già a partire dalla prima infanzia – ha dichiarato l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Occorre continuare a lavorare per favorire stili di vita sani, contrastare la sedentarietà e promuovere buone abitudini alimentari”.
Il problema della sedentarietà.
In Emilia-Romagna nel biennio 2021-2022 il 14% degli adulti risultano completamente sedentari; la percentuale sale al 21% tra coloro che presentano almeno una patologia cronica, pari a una stima di oltre 124 mila persone (dati Passi). Considerando i più piccoli, invece, il 16% dei bambini di 8-9 anni non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine OKkio 2019 e il 40% trascorre più di due ore al giorno davanti a tv e/o videogiochi, tablet, cellulare. Cifre che si discostano con la crescita: il 6% degli 11-13enni e il 18% dei 17enni non svolge mai attività fisica. Una quota importante di adolescenti tra gli 11 e i 17 anni (il 61%) trascorre più di tre ore davanti a tv, pc o smartphone guardando video, utilizzando i social network o giocando ai videogames (dati HBSC 2022).
Uno sguardo sul mondo e in Europa.
A livello mondiale, secondo l’OMS, l’obesità degli adulti è più che raddoppiata dal 1990 e quella degli adolescenti è quadruplicata. Nel 2022 nel mondo 1 persona su 8 ne soffriva di obesità: 2,5 miliardi di adulti (dai 18 anni in su); oltre 390 milioni di bambini e adolescenti di età compresa tra i 5 e i 19 anni erano in sovrappeso, di cui 160 milioni convivevano con l’obesità. Nel nostro continente, un europeo su sei è obeso e oltre il 50% degli adulti è in sovrappeso. In tutti i 33 Paesi europei il tasso di sovrappeso è risultato più elevato negli uomini che nelle donne. Nell’UE, il 60,2% degli uomini era in sovrappeso, mentre il tasso era del 45,7% nelle donne.Il rapporto dell’OMS “European Regional Obesity Report 2022” mostra che l’obesità è la quarta causa dopo l’ipertensione arteriosa, i rischi alimentari e il tabacco, e rappresenta oltre il 13% dei decessi totali. L’obesità è determinata da diversi fattori comportamentali e ambientali. Tra questi, l’urbanizzazione, l’aumento della sedentarietà e l’ampia disponibilità e commercializzazione di alimenti ad alta densità energetica. “L’obesità è una malattia multifattoriale complessa”, ha scritto nel rapporto Hans Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa. Ciò significa che nessun intervento da solo può contrastare questo grave fenomeno.