La Regione Emilia-Romagna ha diffuso alle Aziende Sanitarie la circolare 1/2018 “Linee di Indirizzo per la diagnosi e il trattamento della Fibromialgia” frutto di un lavoro di gruppo a cui hanno partecipato l’Associazione Malati Reumatici Emilia-Romagna (AMRER), i professionisti delle Aziende Sanitarie, i Medici di Medicina Generale, e l’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale. Il documento tiene in considerazione le più recenti evidenze della letteratura e sull’esperienza quotidiana di professionisti e utenti.
Caratteristiche della malattia e alcune indicazioni delle Linee guida
La fibromialgia colpisce 2 milioni di italiani, l’80% sono donne. si presenta con dolore muscoloscheletrico cronico e diffuso, spesso associata ad astenia, disturbi del sonno, problemi cognitivi (es. di attenzione, di memoria), problemi psichici (es. ansia, depressione), e ad un ampio insieme di sintomi somatici e neurovegetativi. E’ il Medico di Medicina Generale formula la diagnosi e, sulla base di specifici criteri, imposta il trattamento non farmacologico e/o farmacologico e ne monitora gli esiti; il reumatologo è lo specialista di riferimento nei casi complessi e può avvalersi di ulteriori competenze specialistiche (es. fisiatra, terapista antalgico, neurologo, psichiatra). Gli esami di laboratorio raccomandati dalla letteratura internazionale per una iniziale valutazione sono emocromo con formula e Proteina C reattiva-PCR (la fibromialgia non è una condizione infiammatoria).
Per la formulazione di una diagnosi di fibromialgia devono essere soddisfatti contemporaneamente 3 criteri: dolore diffuso in specifiche aree e regioni del corpo; presenza di sintomi caratteristici (astenia, sonno non ristoratore,
emicrania, dolore / crampi addominali, depressione) che compromettono la vita quotidiana; durata della sintomatologia pari ad almeno 3 mesi. Tra i trattamenti non farmacologici è appropriata l’attività fisica a secco e in acqua.