Il Consiglio dei Ministri ha prorogato al 31 gennaio 2021 lo stato d’emergenza per COVID-19. Con il D.L. 7 ottobre 2020, n. 125, in vigore da oggi, sono state disposte le principali proroghe consequenziali a quella dello stato di emergenza.
L’inizio della stagione autunno-invernale sta portando in Italia, come altri Paesi europei, un lento e progressivo peggioramento della epidemia da virus SARS-CoV-2. Dopo il “contenimento” epidemico dell’estate, ecco che il nuovo DPCM ed altri provvedimenti vanno sicuramente nella direzione per affrontare al meglio i vari scenari epidemici che potrebbero delinearsi.
Tra i documenti tecnici più recenti, riportiamo qui di seguito i quattro possibili scenari epidemici nel periodo autunno-invernale in Italia delineati nel documento del ministero della Salute “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” siglato il 9 ottobre.
SCENARIO 1 – TRASMISSIONE LOCALIZZATA
Situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente invariata rispetto al periodo luglio-agosto 2020. Rt regionali sopra soglia per periodi limitati (inferiore a 1 mese) e bassa incidenza, nel caso in cui la trasmissibilità non aumenti sistematicamente all’inizio dell’autunno, le scuole abbiano un impatto modesto sulla trasmissibilità e i sistemi sanitari regionali riescano a tracciare e tenere sotto controllo i nuovi focolai, inclusi quelli scolastici.
SCENARIO 2 – TRASMISSIBILITA’ SOSTENUTA
Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel brevemedio periodo. Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1 e Rt=1,25 (ovvero con stime dell’Intervallo di Confidenza al 95% – IC95% – di Rt comprese tra 1 e 1,25), nel caso in cui non si riesca a tenere completamente traccia dei nuovi focolai, inclusi quelli scolastici, ma si riesca comunque a limitare di molto il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione ordinarie e straordinarie. La crescita del numero di casi potrebbe però essere relativamente lenta, senza comportare un rilevante sovraccarico dei servizi assistenziali per almeno 2-4 mesi.
SCENARIO 3 – TRASMISSIBILITA’ SOSTENUTA E DIFFUSA
Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1,25 e Rt=1,5 (ovvero con stime IC95% di Rt comprese tra 1,25 e 1,5), e in cui si riesca a limitare solo modestamente il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione ordinarie e straordinarie. Un’epidemia con queste caratteristiche di trasmissibilità dovrebbe essere caratterizzata da una più rapida crescita dell’incidenza di casi rispetto allo scenario 2), mancata capacità di tenere traccia delle catene di trasmissione e iniziali segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali in seguito all’aumento di casi ad elevata gravità clinica (con aumento dei tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri – area critica e non critica) riconducibile ad un livello di rischio elevato o molto elevato in base al sistema di monitoraggio settimanale. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 2-3 mesi. È però importante osservare che qualora l’epidemia dovesse diffondersi prevalentemente tra le classi di età più giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più fragili (es. gli anziani), il margine di tempo entro cui intervenire potrebbe essere maggiore.
SCENARIO 4 – TRASMISSIBILITA’ NON CONTROLLATA
Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5 (ovvero con stime IC95% di Rt maggiore di 1,5). Anche se una epidemia con queste caratteristiche porterebbe a misure di mitigazione e contenimento più aggressive nei territori interessati, uno scenario di questo tipo potrebbe portare rapidamente a una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 1-1,5 mesi, a meno che l’epidemia non si diffonda prevalentemente tra le classi di età più giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più fragili (es. gli anziani). A questo proposito, si rimarca che appare piuttosto improbabile riuscire a proteggere le categorie più fragili in presenza di un’epidemia caratterizzata da questi valori di trasmissibilità.
Per tutte le informazioni riguardanti le norme di comportamento e di contenimento, si rimanda ai documenti in allegato:
- D.P.C.M. del 13/10/2020
- Allegati al D.P.C.M.
Un breve promemoria sulle principali norme comportamentali richieste:
- Indossare correttamente la mascherina quando è previsto.
- Lavarsi spesso le mani con il sapone.
- Copri naso e bocca quando si tossisce o starnutisce.
- Usare fazzoletti monouso e lavarsi nuovamente le mani dopo averli gettati.
- Se ha sintomi influenzali, limiti i contatti con gli altri.
In caso di dubbi richieda informazioni al suo medico di base oppure è possibile rivolgersi numero verde del Servizio Regionale 800 033033 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 18:00 e il sabato dalle 8.30 alle 13.00.