E’ un azione diversificata quella compresa nel piano di intervento frutto della collaborazione tra Azienda Usl Romagna, Comune di Rimini, Protezione Civile, Associazioni di Volontariato e Terzo Settore del territorio. Un piano per mitigare l’impatto delle ondate di calore che in questi giorni si intensificheranno, come annunciato dalle allerte meteo, portando nel territorio riminese temperature fino a 35/36 gradi e anche più elevate nelle zone di pianura dell’entroterra.
In questa fase di emergenza si intensificano i contatti con gli anziani in condizioni più fragili, contatti frequenti e ripetuti per i quali finora, nel distretto di Rimini, sono state raggiunte quasi 500 famiglie da cui comunque non è emerso nessun caso di criticità particolare legata al disagio bioclimatico. Un risultato che conferma l’attenzione costante e anche un efficace lavoro di formazione fatto negli anni precedenti per il quale, come risulta anche dalle relazioni degli uffici, gli anziani si presentano maggiormente edotti rispetto agli stili di vita e ai comportamenti virtuosi per evitare malesseri legati al caldo.
Nucleo Fragilità.
In continuità con le iniziative intraprese negli anni scorsi per le disposizioni regionali sulle “Linee per la definizione di programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione dei soggetti fragili”, dal 16 maggio scorso – e fino al prossimo 15 settembre – è attivo il nucleo operativo denominato “Nucleo Fragilità” che ha il compito di fornire informazioni alla cittadinanza e di effettuare quotidianamente un monitoraggio attivo a livello telefonico sul territorio, utilizzando una ‘mappa’ delle persone fragili, appositamente costruita con la collaborazione dell’anagrafe, dei servizi sociali e dei servizi sanitari. Il nucleo è composto da operatori in grado di valutare le situazioni a rischio e le richieste di aiuto ed attivare velocemente risposte adeguate utilizzando le risorse della rete. Un piano di azione che ha anche la funzione di rafforzare le collaborazioni sociali, di vicinato, le opportunità di aggregazione e di relazione per il sostegno delle situazioni di fragilità finalizzate al contrasto della solitudine e dell’isolamento.
È inoltre possibile da parte di cittadini e famigliari, o degli anziani stessi, segnalare situazioni di disagio o di rischio al numero di telefono dedicato del Nucleo fragilità anziani: 0541-1490572 oppure scrivere all’indirizzo di posta elettronica: emergenzacaldo@coopcad.it
Consigli e accorgimenti.
È bene evitare di bere alcolici, caffè, bevande gassate o zuccherate. L’assunzione di bevande alcoliche deprime i centri nervosi e stimola la diuresi, condizioni entrambe sfavorevoli alla dispersione di calore così come è meglio evitare di uscire tra le 12 e le 17. Queste non solo sono le ore più calde della giornata ma sono anche quelle caratterizzate dai livelli più elevati di ozono.
In casa è preferibile usare tende o chiudere le imposte nelle ore più calde, limitare l’uso del forno e dei fornelli, che possono contribuire ad aumentare la temperatura in casa. Inoltre è molto importante:
- Non lasciare mai nessuno, neanche per brevi periodi, in macchine parcheggiate al sole.
- Consultare il proprio medico prima di assumere integratori di sali minerali, se si assumono farmaci in maniera regolare.
- Ridurre il più possibile l’utilizzo del pannolino per i bambini e gli anziani.
Cosa fare in caso di colpo di calore.
Se si assiste una persona vittima di un colpo di calore, colpo di sole o collasso la prima cosa da fare è chiamare i soccorsi al numero 112 o 118. Nell’attesa, far sdraiare la persona colpita in posizione supina (con la schiena a terra) in luogo fresco e ventilato con le gambe sollevate ed eseguire delle spugnature con acqua fredda; se la persona è cosciente, somministrare dei liquidi non ghiacciati (non alcool o caffè). Fra le conseguenze del colpo di calore ci possono essere anche contrazioni e spasmi incontrollabili. In questo caso bisogna fare in modo che la vittima non si ferisca, e non deve ricevere nulla da bere o da mangiare. In caso di vomito, controllare che la via respiratoria rimanga aperta magari girando la vittima su un fianco.