Dal 1° ottobre per accedere a tutti i servizi online erogati dalla Pubblica amministrazione sarà obbligatorio dotarsi di SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Un cambiamento imposto dalla normativa nazionale – il decreto “Semplificazione e innovazione digitale” poi convertito in legge (120/2020) – che quindi sarà recepito anche in Emilia-Romagna.
Due le alternative a SPID: la carta di identità elettronica (CIE) e la CNS (Carta Nazionale dei Servizi, una smart card corrispondente ad esempio ai dispositivi di firma digitale o alla tessera sanitaria), entrambe però utilizzate poco di frequente per i loro requisiti hardware; richiedono infatti un lettore di smart card o uno smartphone dotato di sistema NFC.
Per accedere a tanti servizi – a partire dal Fascicolo Sanitario Elettronico – non si potranno quindi più utilizzare pin o password forniti dai gestori o, nel caso del territorio regionale, le utenze generate dal sistema Federa (Federazione degli Enti dell’Emilia-Romagna per l’Autenticazione). Numerosi anche gli strumenti di aiuto e informazione predisposti per affiancare gli utenti nella migrazione al nuovo strumento, che si aggiungono alle consuete attività di helpdesk. In particolare: una pagina web con tutte le istruzioni e i sistemi di supporto realizzata direttamente da Lepida: https://app.lepida.it; poi attività di formazione avviate nel contesto del progetto Digitale Comune che la Regione ha messo in campo per sostenere la transizione alle piattaforme nazionali, inclusa l’identità SPID, a cui ci si può iscrivere attraverso la pagina: https://digitale.regione.emilia-romagna.it/digitale-comune/come-imparo
La novità coinvolgerà, a livello nazionale, oltre 8mila amministrazioni pubbliche, tra cui ad esempio l’Inps, l’Agenzia delle Entrate o l’Inail. In Italia il 15 settembre erano state erogate 24.387.240 identità SPID. Per ciò che concerne gli Enti locali sono tanti i servizi che si adegueranno, da quelli per la richiesta di certificati anagrafici online a quelli per il pagamento di tributi o sanzioni, senza dimenticare lo Sportello Unico per le Attività produttive, istituito nel 2010 come punto di riferimento territoriale per tutti i procedimenti relativi alle attività produttive e alla prestazione di servizi.