Sono state ore, giorni drammatici. Dal Pronto Soccorso e dall’Ospedale “Infermi” di Rimini le notizie che arrivavano erano tragiche. Dal Reparto di Terapia Intensiva, che accoglie i pazienti più gravi, i posti letto per pazienti con complicanze gravi da Covid-19 erano esauriti per cui si è reso necessario utilizzare anche i letti delle sale operatorie, proprio perché dotati di macchinari idonei per la respirazione assistita. Un evento mai accaduto che come primissima conseguenza ha comportato il blocco totale dell’attività chirurgica dell’Ospedale “Infermi”.
Abbiamo ricostruito il ricordo di quei momenti con il Dott. Vittorio Corso, Responsabile dell’Unità Funzionale di Chirurgia Generale di Villa Maria.
“Quando l’Ausl Romagna ci ha contattato per chiederci un supporto – racconta il Dott. Vittorio Corso, Responsabile dell’Unità Funzionale di Chirurgia Generale di Villa Maria – una cosa era certa: la decisione andava presa rapidamente. Potevamo anche dire di no. Con la Direzione abbiamo però capito che non potevamo tirarci indietro e che nonostante fosse un “salto nel buio” la priorità era la tutela della salute pubblica della cittadinanza. Così una volta sospese tutte le nostre normali attività, abbiamo immediatamente iniziato a lavorare per riorganizzare tutte le procedure visto che da quel momento in poi a Villa Maria sarebbero stati eseguiti interventi chirurgici, alcuni di questi mai realizzati prima”.
Dott. Corso, che cosa ricorda di quei giorni?
Sicuramente la perplessità dei pazienti e dei familiari che arrivavano da noi dall’ospedale. La vedevo nei loro volti. Rispetto all’Infermi questa è una struttura molto più piccola. Poi mano a mano si sono accorti di quello che c’è all’interno di questa struttura. Si sono sentiti non soltanto curati ma “coccolati”. Vorrei ricordare che qui a Villa Maria abbiamo sale operatorie di altissimo livello, con tecnologie d’avanguardia e tutti i colleghi chirurghi dell’ospedale ne sono rimasti davvero stupiti.
Diceva anche “coccolati”?
Sì, certo. I pazienti sono seguiti bene non solo dal punto di vista clinico ma anche dal punto di vista umano. Come piccolo ospedale, riusciamo a non perderli mai di vista, sappiamo sempre quello che sta succedendo. Non voglio dire che tutto ciò non ci sia in ospedale, ma per effetto dei grandi numeri e il sovraccarico di lavoro, lo stress e la stanchezza mettono in secondo piano aspetti che qui invece riusciamo a curare direi al meglio.
Come vi siete riorganizzati?
Quando è stato chiuso tutto ho pensato: cerchiamo di stare aperti. Poi i dubbi in relazione ai pazienti affetti da Covid-19: trattarli oppure no? Direi che la decisione presa dall’Ausl Romagna è stata sicuramente giusta. Mantenere Villa Maria ospedale Covid-free ci ha permesso di fare quello che abbiamo fatto. A questo punto devo assolutamente dire una cosa. Ciò che è stato realizzato è stato possibile grazie ad un lavoro di squadra. Dal personale amministrativo a quello sanitario, tutti abbiamo fatto un passo indietro per dedicarci completamente e dare spazio alle attività che ci venivano richieste dall’ospedale per il bene della cittadinanza. Nel corso dell’emergenza qui a Villa Maria abbiamo effettuato interventi in tutte le specialità chirurgiche, esclusa quella vascolare e pediatrica. È una cosa particolare che è successa solo qui. In nessun’altra regione italiana il privato accreditato è riuscito a dare un supporto del genere al pubblico. Ovviamente a livello organizzativo non è stato facile. Un lavoro di equipe incredibile.
Se dovesse esprimersi in sintesi?
È stata un’occasione unica di formazione! Abbiamo supportato l’attività completa di un grande ospedale come quello di Rimini. Grazie alla struttura organizzativa integrata siamo riusciti ad eseguire tutti gli interventi programmati. Voglio rinnovare i miei complimenti a tutti.
Un primo possibile obiettivo per l’immediato futuro?
Unire le professionalità in maniera intelligente andando al di là di specifiche esigenze. Se l’obiettivo finale è curare le persone, la collaborazione è la chiave, mettendo al centro veramente l’esigenza del paziente.
In conclusione?
Spero che tutto ciò possa essere il primo passo per qualcosa di veramente innovativo. Quello che abbiamo fatto in questi mesi ne è la prova; abbiamo dimostrato a tutti che Pubblico e Privato possono veramente collaborare e portare risultati sempre migliori per il bene della Cittadinanza.
Nella foto l’équipe Medica di Reparto: da sinistra il Dott. Vittorio Corso, (Responsabile dell’Unità Funzionale di Chirurgia Generale), il Dott. Matteo Montesi, la Dott.ssa Laura Ricciardi e il Dott. Claudio Bacchelli. Foto: Ufficio Stampa Villa Maria Rimini (ph.D.Chiericozzi)
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