“Mi arrivano foto di luoghi in cui le persone non rispettano il distanziamento e altre in cui non si utilizzano correttamente le mascherine. Mi rivolgo a tutti: rispettiamo le regole, se non vogliamo altri ricoveri, altri lutti, altre restrizioni. Dipende da ciascuno di noi”. È il severo richiamo che arriva questa sera dal governatore Stefano Bonaccini, dopo la conferma che l’ Emilia- Romagna resta in zona gialla. E’ il monito del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini (photo Roberto Serra – Iguana Press/Getty Images) all’indomani dell’incontro con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
L’Emilia Romagna resta quindi zona gialla. Nessuna nuova restrizione per Rimini dove rimane in vigore quanto già in vigore con l’aggiunta,nei giorni scorsi, del coprifuoco in vigore dalle 22 alle 5. Ci si può muovere solo per lavoro, necessità o ragioni di salute avendo al seguito l’apposita autocertificazione compilata (AUTODICHIARAZIONE AI SENSI DEGLI ARTT. 46 E 47 D.P.R. N. 445/2000).
Il modulo, la cui prassi è entrata in vigore con il nuovo DPCM del 4 Novembre 2020 (in vigore fino al 3 dicembre 2020), va mostrato se fermati in un eventuale controllo delle forze di polizia.
Il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in serata un’ordinanza che prevede il passaggio in zona arancione di cinque Regioni: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria. La Provincia di Bolzano passerà in area ‘rossa’. L’ordinanza andrà in vigore da domani 11 novembre.
LE ZONE IN ITALIA
Il DCPM firmato il 3 novembre scorso dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte individua tre aree. Si tratta di tre possibili scenari di rischio. La massima gravità è individuata nella cosiddetta “area rossa”; nelle regioni a rischio alto sono in “area arancione”; nella terza fascia, quella per tutto il territorio nazionale, rientrano le restanti Regioni, definite in “area gialla”. E’ il caso dell’Emilia Romagna.
L’inserimento, o l’uscita, di una Regione all’interno di una delle aree, con la conseguente applicazione delle misure previste per quello specifico livello di rischio, avviene con Ordinanza del Ministro della Salute, sentiti i presidenti delle Regioni interessate.
Questo è legato al coefficiente di rischio raggiunto dalla Regione, certificato dal Report ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità in base a specifici parametri, e dall’andamento della curva epidemica. Le misure contenute nel nuovo DPCM sono entrate in vigore il 6 novembre e restano vigenti fino al 3 dicembre.
I RICOVERI IN TERAPIA INTENSIVA
La situazione nel Riminese rimane sotto controllo. Sul territorio il numero dei pazienti in area critica/grave rimane fermo a 17 da diversi giorni. Ieri si sono però verificati due decessi: una donna di 82 anni e un uomo di 84. Dall’inizio dell’epidemia, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 4.824.