A fronte di un importante aumento degli accessi da parte di cittadini con patologie non gravi ai Pronto Soccorso, l’Ausl della Romagna oggi è nuovamente intervenuta per sensibilizzare tutta la cittadinanza sull’utilizzo corretto di questo prezioso servizio. L’invito a non presentarsi spontaneamente in Pronto Soccorso, ne peraltro in ogni altra struttuta sanitaria, è particolarmente importante in presenza di febbre superiore ai 37,5°C o altri sintomi sospetti da Covid-19.
I soggetti con infezione respiratoria o sintomi gastroenterici con febbre – specifica la nota dell’Ausl Romagna – devono rimanere presso il proprio domicilio e contattare il proprio medico curante che può attivare secondo criteri precisi il percorso diagnostico e l’esecuzione del tampone se indicato; vale a dire che non è consentito uscire in alcun caso, nemmeno per fare la spesa o accompagnare i figli a scuola (al termine un sintetico elenco delle misure da rispettare).
L’Ausl della Romagna ricorda quindi di accedere al Pronto Soccorso solo in caso di urgenze non rimandabili, infortuni sul lavoro e patologie traumatiche e rispettare i percorsi previsti per tutti gli altri casi.
L’attuale situazione dell’infezione da Covid 19 non è paragonabile con quella dei mesi della ‘prima ondata’ – sottolinea il Direttore Sanitario Dott. Mattia Altini. – Allora il numero di positività era parametrato su un numero di tamponi molto minore e soprattutto la gravità dei pazienti era superiore. Anche il numero di positività, se parametrata al numero di tamponi eseguiti, resta in Romagna molto contenuta. Oggi la maggioranza dei pazienti riesce ad essere gestita al proprio domicilio e almeno al momento la rete ospedaliera, e soprattutto delle Terapie intensive, non è a rischio. Ciononostante, e proprio per mantenere questa situazione, è importante tutelare gli operatori e anche i pazienti. Sempre i cittadini dovrebbero accedere ai servizi dell’emergenza solo in caso di reale bisogno, e non come ‘scorciatoia’ per avere esami ed altro: in questo momento è ancor più importante farlo. Noi d’altra parte continueremo ad impegnarci al massimo per garantire una adeguata risposta e presa in carico ai problemi non urgenti a livello di medicina territoriale”.