A poco più di due mesi da quando il 21 febbraio a Codogno veniva individuato il primo focolaio di Covid in Italia, ecco la situazione in Emilia Romagna in base ai dati diffusi ieri ed accertati alle ore 12.00.
In Regione Emilia Romagna i casi positivi sono 24.450. Le persone complessivamente guarite salgono a 8.723: 2.463 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 6.260 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Complessivamente i decessi in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.386.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.751 a Piacenza, 3.073 a Parma, 4.577 a Reggio Emilia, 3.562 a Modena, 3.793 a Bologna, 363 a Imola, 901a Ferrara. In Romagna sono complessivamente 4.430 di cui 969 a Ravenna, 868 a Forlì, 656 a Cesena, 1.937 a Rimini.
Da Piacenza a Rimini, il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, oggi, a 4.570 posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid 19: 4.092 ordinari (112 meno di ieri perché riconvertiti ad attività no-Covid) e 478 di terapia intensiva come ieri. Nel dettaglio: 560 posti letto a Piacenza (di cui 34 per terapia intensiva), 904 Parma (50 quelli di terapia intensiva), 515 a Reggio Emilia (45 terapia intensiva), 502 a Modena (70 terapia intensiva), 1.101 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (142 terapia intensiva, di cui 8 a Imola), 322 Ferrara (38 terapia intensiva), 666 in Romagna, di cui 99 per terapia intensiva (nel dettaglio: 178 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; nessuno a Riccione; 136 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 97 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 102 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).
Dall’inizio dell’emergenza, sono pervenuti in Emilia-Romagna quattro contingenti di infermieri (totale 69) e quattro di medici (totale 56).
Sono 33 i punti-di pre-triage attivi in Emilia-Romagna (11 davanti alle carceri, 22 per ospedali e cliniche): 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (Sant’Orsola e Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di F-orlì-Cesena (Meldola); 1 in provincia di Rimini (Rimini città); 1 nella Repubblica di San Marino.
Nel frattempo sono state annunciate ieri le novità per la cosiddetta “Fase 2”. Tra queste il fatto che a partire dal 4 maggio potranno riprendere le attività manifatturiere, di costruzioni, di intermediazione immobiliare e il commercio all’ingrosso. Per queste categorie, già a partire da oggi sarà possibile procedere con tutte quelle operazioni propedeutiche alla riapertura come la sanificazione degli ambienti e per la sicurezza dei lavoratori. L’Italia si avvia, con prudenza e gradualità, alla riapertura di tutti i comparti.