Le malattie neurologiche avranno purtroppo un impatto sempre maggiore sulla popolazione. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) entro i prossimi vent’anni saranno la principale causa di morte e disabilità. Nel 2018 gli esperti riuniti a Roma per il 49esimo congresso della Società italiana di neurologia (Sin), hanno lanciato un vero e proprio allarme sulla crescita esponenziale delle malattie croniche legate all’età avanzata, tra cui quelle neurologiche. Ne parliamo con il Dott. Alessandro Ravasio (foto) che ha recentemente avviato il suo rapporto di collaborazione con Villa Maria portando in Casa di Cura tutta la sua esperienza.
Dott. Ravasio, i dati Oms mettono inquietudine. Cosa ne pensa?
Sì, l’allarme dell’Oms, ripreso dalla Sin, desta effettivamente un po’ di preoccupazione. La verità è che si vive sempre di più e aumentano tutte le manifestazioni delle malattie cerebro-vascolari tra cui la principale è l’ictus.
Nella sua carriera ha trascorso una vita all’Ospedale “Infermi” di Rimini, e adesso?
Lascio una struttura pubblica molto diversa rispetto a quella di un tempo. Solo per fare un esempio: quando nel 1980 sono entrato definitivamente in ospedale a Rimini, la neurologia ancora non c’era. Questo per dire quale fosse la situazione all’epoca.
Poi che cosa è successo?
La neurologia nonostante ottenesse grandi successi conoscitivi è stata per lungo tempo una cenerentola per la medicina. Poi è arrivato il progresso terapeutico, ed è cambiato tutto. Il cervello è sempre più studiato e abbiamo nuovi strumenti e conoscenze sia per la diagnosi sia per la cura. Solo per fare un esempio: per l’epilessia abbiamo una ventina di farmaci per trattarla, una volta non esisteva questa possibilità. Ecco che oggi ci sono davvero le opportunità di cambiare in meglio la qualitàdella vita delle persone.
Perché Villa Maria di Rimini?
È senza dubbio una realtà di riferimento per la sanità locale e la conoscenza professionale nata quando ero in ospedale ha facilitato l’inizio di questo rapporto.
Che cosa porta con sé qui?
Direi l’esperienza, nel senso che in ospedale ho avuto la possibilità di affrontare una gamma vastissima di disturbi, dai più semplici ai più gravi. Oggi è cambiata la mia prospettiva. Ho ancora tantissima voglia di fare il medico. Tuttavia mi concentrerò sull’attività ambulatoriale affrontando patologie croniche, non meno importanti, come mal di testa, epilessia, vertigini e tutte quelle che si possono valutare clinicamente in ambulatorio. Potranno esserci dei casi in cui si apre un canale di comunicazione con il servizio pubblico perché talvolta servono farmaci ad alto costo che devono essere prescritti solo da una struttura ospedaliera.
Solo libera professione quindi?
Non solo, farò anche visite con il solo eventuale pagamento del ticket perché ritengo che sia giusto rendermi disponibile all’utenza con entrambe le modalità.
Le problematiche che affronta sono ricondotte o riconducibili a stili di vita scorretti?
Dopo la specializzazione in neurologia, decisi di conseguire anche quella in psichiatria. Neurologia e psichiatria sono legate da un doppio filo. Questaformazione mi ha aiutato tantissimo a comprendere la vera natura di alcune problematiche.
Un esempio?
Innanzi tutto va detto checerte patologie sono sempre esistite, sin dall’antichità. Un esempio concreto? Il 90% dei “mal di testa” sono funzionali, non sono dovuti cioè a lesioni organiche quindi sono determinate dallo stato emozionale relativo al nostro modo di vivere, di come affrontiamo le situazioni della vita. Il fattore scatenante è il cosiddetto stress e del modus vivendi nel complesso, di come mangiamo e come beviamo
e via dicendo. Sono tutti fattori che favoriscono lo scatenamento delle patologie.
Una delle più diffuse?
È certamente l’emicrania che, peraltro, è una delle prime cause che costringe le persone a stare lontane dal lavoro. Nella vita di tutti i giorni è purtroppo data per scontata, e talvolta le si attribuisce poca importanza. Se si presenta raramente, ad esempio una o due volte a settimana in maniera lieve, potrei anche essere d’accordo. Ma con altri tipi di frequenze e intensità è bene fare una visita specialistica tempestivamente. Mi è capitato di trattare pazienti che l’hanno patita per tantissimi anni. Questo mi meraviglia sempre molto anche perché non è vero che non esistono farmaci efficaci, esistono eccome, anche per la prevenzione.
Quali prospettive per le terapie?
La neurologia è in fortissima evoluzione, come anche altre branche della medicina. Il limite sono le malattie rare, oltre quattrocento perché purtroppo non c’è una ricerca scientifica approfondita. Quello che invece sta crescendo molto sono le terapie geniche e con le cellule staminali. Qui c’è ancora molto da fare ma il futuro va in questa direzione.
Il profilo del professionista
Il Dott. Alessandro Ravasio si laurea all’Università di Bologna nel 1977 dove nel 1983 si specializza in Neurologia. Successivamente all’Università di Modena si specializza in Psichiatria. Ha lavorato presso l’Ospedale “Infermi” di Rimini (Ausl della Romagna) ricoprendo diversi incarichi tra cui dal 1996 al 2001 quello di Responsabile dell’Ambulatorio per la Sclerosi Multipla e le malattie rare. Infine dal 2012 al 2018 il ruolo di Direttore dell’U.O. di Neurologia.