Per i nuovi Pronto soccorso negli ospedali regionali, c’è un piano dedicato basato su diverse linee d’azione e 7 milioni di euro per potenziare e qualificare ancora di più il personale sanitario. In primis con nuove assunzioni (circa 130, tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari) e una ridistribuzione dell’attività interna attraverso percorsi definiti. Cinque i codici per il triage, cioè la valutazione della condizione clinica dei pazienti e del loro rischio (ai 4 attuali si aggiunge il colore blu). Nella cosiddetta “complessità alta” confluiranno i pazienti con codice rosso, in quella “intermedia” i codici giallo e verde e in quella “bassa” i pazienti con codice blu e bianco. Allo stesso tempo si lavora per una maggior efficienza nelle consulenze, negli esami e nell’invio diretto agli specialisti, oltre che nella gestione dei posti letto. E ancora: interventi strutturali per ridisegnare gli ambienti sia nelle costruzioni ex novo che nelle riqualificazioni, per aumentare il comfort dei pazienti e la funzionalità degli spazi di lavoro.
La permanenza nei Pronto soccorso dovrà rispettare dunque standard precisi: al massimo sei ore, con massimo un’ora in più per i casi di maggiore complessità, in cui ad esempio siano necessarie numerose prestazioni e consulenze o un’osservazione temporanea. Obiettivi e contenuti della riorganizzazione sono stati illustrati oggi in Regione dal presidente e dall’assessore alle Politiche per la salute in occasione del convegno “Nuovi standard per i Pronto soccorso della Regione Emilia-Romagna”. In Emilia-Romagna circa l’85% già si conclude in media in meno di 6 ore, l’obiettivo è quello di garantirlo per tutti. Nelle situazioni in cui dovessero permanere casi di particolare complessità, il tempo di permanenza oltre le 6 ore non potrà comunque superare un’ulteriore ora aggiuntiva.