Per il nostro corpo è un vitale contenitore, ma è soprattutto uno strumento di comunicazione che nel corso della vita si modifica, parla di noi e della nostra storia. Per definire meglio la questione, abbiamo intervistato la Dott.ssa Cristina Fiorentini, per quasi 20 anni Dirigente Medico di Dermatologia e Venereologia all’Ospedale “Infermi” di Rimini, come Responsabile dell’Ambulatorio Laser e dell’Ambulatorio Malattie Sessualmente Trasmesse (MTS), che dal 2019 ha avviato la sua collaborazione con Villa Maria.
Dott.ssa Fiorentini, perché l’argomento pelle è così comune e allo stesso tempo “difficile” da affrontare?
Sono in molti a parlare di pelle e annessi. Oggi le fonti di informazione sono varie e facilmente accessibili. Le persone cercano soluzioni rapide ai problemi dermatologici (dermatiti, acne, macchie, problemi di capelli, unghie) andando in profumeria, dal parrucchiere, dall’estetista e in farmacia. Spesso le persone si affidano anche alle cure fai da te estrapolate da internet ma le competenze dello specialista restano fondamentali, perché la difficoltà è proprio nella diagnosi e nel riconoscere le cause del problema, per definire le soluzioni più appropriate.
È una questione di sottovalutazione del problema da parte delle persone o di informazione superficiale?
Credo un po’ entrambe le cose. Del resto non tutti i cambiamenti che si manifestano sulla cute sono patologici, la pelle cresce e invecchia insieme a noi, con un processo inesorabile che possiamo solo rallentare. Quindi i prodotti cosmetici e cosmeceutici sono importanti, almeno quanto il ruolo dei professionisti che li propongono. Il dermatologo, invece, è un medico chiamato a distinguere quello che è normale da quello che non lo è. Alcune condizioni rappresentano, infatti, quadri sfumati o iniziali di patologie importanti e in questi casi è necessario intervenire con terapie farmacologiche, tecniche laser o chirurgiche. Purtroppo, quando diagnosi e trattamento sono tardivi, le conseguenze possono essere gravissime. Il fatto che i pazienti non si rivolgano subito al medico, probabilmente è legato all’antica abitudine di pensare al dermatologo solo quando c’è una malattia evidente. Ma se il dermatologo è colui che cura quando c’è la patologia, può e deve essere anche colui che orienta il paziente quando è in salute, in un’ottica di corretta prevenzione.
Anche in dermatologia, quindi, la prevenzione è importante almeno quanto la cura?
Certamente, esistono tanti tipi di prevenzione: tumori cutanei (melanoma e non melanoma), prevenzione delle MTS (malattie sessualmente trasmesse), prevenzione del fotoinvecchiamento e cura della persona con consigli estetici, anche sul tipo di filler o laser da effettuare.
Le va di entrare nei dettagli?
Certo. Il cosiddetto fotoinvecchiamento è ad esempio la conseguenza del danno procurato da agenti esterni primi fra tutti gli ultravioletti del sole, che possono sviluppare patologie benigne e maligne, e non solamente cutanee. La prevenzione primaria è proprio mirata a ridurre questo rischio. A volte bastano poche e semplici raccomandazioni che educhino al rispetto della nostra pelle. Molti però le considerano formule rituali e non si riesce a raggiungere il vero obiettivo: quello di modificare abitudini pericolose come lo scarso uso di creme solari o l’eccessivo utilizzo delle lampade abbronzanti. Di conseguenza la maggior parte del nostro lavoro è indirizzato alla prevenzione secondaria, dove diventa importante saper riconoscere e curare un tumore cutaneo in fase iniziale e in maniera precoce. Questo diventa determinante per la guarigione ed in alcuni casi per la stessa sopravvivenza del paziente.
Prima abbiamo toccato il problema delle “cure fai da te”…
Purtroppo succede che alcuni consigli, sempre a fin di bene, vengano da figure professionalmente non adeguate. In questi casi si rischia di rendere cronici o irreversibili problemi come cicatrici, danni alle unghie, perdita di capelli. Per non parlare dell’acne, che a volte non viene neanche considerata una patologia dermatologica. Le affermazioni classiche sono: “tanto non guarisco”, “è inevitabile alla mia età” oppure “ho già provato di tutto”. In realtà spesso noi dermatologi abbiamo a che fare con pazienti che hanno fatto riferimento alle persone sbagliate e senza alcuna terapia mirata.
Un problema emergente, che professionalmente le sta a cuore?
Sicuramente la questione relativa ai giovani ed alle malattie sessualmente trasmesse (MTS). E qui parlo anche da mamma. Sono stata Responsabile dell’Ambulatorio MTS presso l’Azienda USL di Rimini e posso confermare i dati statistici, che parlano di un aumento del 400% dei casi di sifilide, rispetto a 15 anni fa, e un nuovo calo di attenzione verso il virus dell’HIV. Si deve prendere atto che l’età del primo rapporto sessuale si è abbassata a 12/15 anni e purtroppo questi ragazzi non ricevono adeguate informazioni con una scarsa percezione del rischio. Fanno molto sesso, ma non ne sanno nulla, merito anche dei “social” e delle “chat” che velocizzano amicizie e contatti. Per questi motivi la fascia di età più colpita è quella che va dai 15 ai 25 anni, con una ripresa negli over 50, quando spesso le coppie si separano e si va alla ricerca di nuovi partner. Voglio quindi lavorare in questo senso, facendo informazione, nella speranza di aumentare la consapevolezza soprattutto dei più giovani.
Se dovesse riassumere la sua filosofia di lavoro?
Espressioni come “amici per la pelle”, “brividi a fior di pelle”, “antipatia a pelle”, ci fanno capire come, nel nostro immaginario, le emozioni siano strettamente collegate alla cute. Penso ad esempio alla paura che ci rende pallidi, il rossore di chi prova rabbia, l’agitazione che ci fa sudare. L’anima del mio lavoro è la cura del paziente: è fondamentale riuscire a stabilire un rapporto di fiducia, che permetta alle persone di esprimere il proprio disagio, e formulare richieste coerenti. Spetta al medico dermatologo trovare e concordare soluzioni efficaci. Il benessere della cute e degli annessi diventa così fonte di armonia e serenità. Credo molto nel lavoro di squadra, svolto da professionisti competenti e sono molto contenta di collaborare con i dermatologi e i chirurghi di Villa Maria, che stimo e con i quali collaboro da anni.
IL VIDEODERMATOSCOPIO DIGITALE
Con la Dott.ssa Cristina Fiorentini entra in funzione a Villa Maria il Videodermatoscopio digitale che consente di acquisire immagini della pelle ingrandite da un minimo di dieci a un massimo di 100 volte. Per tutti i dettagli, incluso il video della trasmissione televisiva “Dica 33”, clicca QUI.
© RIPRODUZIONE RISERVATA | Casa di Cura Villa Maria Rimini S.p.A.- Ospedale Privato Accreditato