Secondo le statistiche elaborate dal Registro Italiano ArtroProtesi (RIAP), in Italia nel 2010 sono stati effettuati circa 157 mila interventi di protesica per Anca (con circa 91 mila interventi), Ginocchio (60 mila) e Spalla (4300). Dal 2001, quando il dato complessivo si attestò a 102 mila, la progressione sfiora il +54%. L’incremento è dovuto a molteplici fattori: progressi compiuti dalla chirurgia (interventi sempre meno invasivi), materiali sempre più duraturi e aspetti demografici per cui i sessantenni di oggi, rispetto al passato, sono sani e desiderosi di condurre ancora una vita appagante con la massima autonomia possibile.
L’intervento di protesi è comunque una decisione delicata che il paziente deve condividere col proprio medico curante e, in particolare, con il chirurgo ortopedico. Alla sua esperienza, infatti, è affidata la scelta del tipo protesi. Essa varia in funzione dell’età, della patologia, dell’osso. Tuttavia l’evento è complesso e le figure professionali coinvolte, oltre al chirurgo, sono diverse: si va dall’anestesista al radiologo, al cardiologo, fisiatra, oltre naturalmente agli infermieri, ai fisioterapisti e alle varie figure di supporto logistico.
Ma, come vedremo, è fondamentale il ruolo del Medico Internista presso il Reparto di degenza ortopedica. A "Villa Maria" l’inarico è ricoperto dal Dott. Roberto Manopulo (nella foto) con elementi assolutamente innovativi. Ecco tutti i perchè in questa nostra intervista.
Dott. Manopulo, quando ha iniziato a svolgere la sua attività come medico internista nel reparto di degenza ortopedica?
Nel 2009 in seguito al progressivo incremento dell’attività chirurgica presso la U.F. Ortopedia con particolare riferimento alla protesica di anca e di ginocchio.Quindi che cosa è successo?
E’ nata l’esigenza affinché presso il reparto di degenza ci fosse in maniera continuativa la presenza di un medico internista. Il percorso, nato inizialmente in maniera del tutto spontanea, oggi è consolidato e punta a nuovi obiettivi a cui si potrà tendere a conclusione dei lavori di ampliamento e l’entrata in funzione delle quattro nuove sale operatorie.
Perchè è necessaria la presenza di un medico internista in fase pre e post operatoria?
Perchè la maggior parte del pazienti che necessitano di chirurgia protesica, sono soggetti anziani, con pluripatologie, in trattamento polifarmacologico, nei quali l’intervento chirurgico non rappresenta l’unico elemento essenziale, potendosi esso accompagnare a complicanze generali, in particolar modo cardiovascolari e respiratorie, in grado di influenzare negativamente la prognosi ed il successivo percorso riabilitativo. E’ necessaria pertanto una attenta valutazione internistica e cardiologica preliminare, che consenta di ottimizzare il percorso del paziente e ridurne al minimo i rischi, in stretta collaborazione con il servizio di anestesia.
In che modo le sue precedenti esperienze l’hanno messa in condizione di svolgere questo importante incarico?
Sicuramente il fatto di essere plurispecialista. In particolare ho potuto mettere in pratica l’ esperienza ventennale di consulente di Medicina Interna e Geriatria maturata presso la Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria S. Orsola-Malpighi di Bologna, culminata nella creazione di una specifica Sezione di Ortogeriatria.
Quando ci sono accertamenti diagnostici e strumentali come vi comportate?
Vengono programmati ed effettuati direttamente a Villa Maria evitando al paziente tutti i disagi che deriverebbero da soluzioni alternative.
Una volta preparato ed eseguito l’intervento, come si affronta la fase post chirurgica?
Il decorso postoperatorio è monitorato sia dal punto di vista chirurgico che internistico. Nel percorso si inserisce anche la figura del Dott. Loris Betti che , come medico fisiatra, consente di proseguire in maniera ottimale il percorso. Trascorsi sette giorni dall’intervento, il paziente viene infatti trasferito presso la Medicina Riabilitativa sotto la responsabilità diretta del fisiatra.
Come affrontate la delicata fase delle dimissioni?
Il paziente protesizzato viene dimesso con una duplice relazione per il medico curante sia internistica sia chirurgica che riassume l’intervento e tutte le problematiche emerse, sia ortopediche affrontate durante il ricovero, che fisiatriche in relazione al percorso riabilitativo effettuato e quello successivo a domicilio. © CASA DI CURA "VILLA MARIA" TUTTI I DIRITTI RISERVATI