Maurizio Grossi (OMCeO Rimini): "Vogliamo dare un messaggio ai giovani medici e ricercatori".
Si è svolto sabato 7 dicembre al Grand Hotel di Rimini, con una cerimonia aperta al pubblico, l’incontro per l’assegnazione del Premio “Iano Planco d’Oro” 2024.
Il prestigioso riconoscimento istituito nel 2017 dall’OMCeO di Rimini per promuovere la diffusione della cultura medica e scientifica e lo sviluppo sociale del territorio della provincia riminese, è stato consegnato alla dottoressa Francesca Berti (foto) originaria di Rimini, dove ha conseguito la maturità scientifica con lode al Liceo “G. Lemaitre” nel 2011 e il diploma presso il conservatorio “G. Lettimi” in pianoforte nel 2013.
Iscritta alla facoltà di ingegneria biomedica e laureata magistrale con lode al Politecnico di Milano nel 2016, con specializzazione in Biomeccanica e Biomateriali, nel 2019 ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria dei Materiali, durante il quale è stata ospite presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) negli Stati Uniti, avendo vinto una borsa di studio di sei mesi per studiare le problematiche di rottura di stent cardiovascolari.
La sua tesi di dottorato è stata premiata nel 2020 dal Gruppo Nazionale di Bioingegneria come miglior contributo nell’ambito della biomeccanica per la progettazione e verifica di dispositivi medici. Nel 2023 è risultata vincitrice del premio “L’Orèal – For Women in Science” con il suo progetto riguardante la progettazione di dispositivi paziente-specifici per il trattamento delle cardiopatie congenite in neonati.
Attualmente è ricercatrice presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “G. Natta” del Politecnico di Milano, seppur continuando a collaborare scientificamente con MIT ed altre università e centri di ricerca internazionali nell’ambito della progettazione e verifica di dispositivi.
“L’emozione è tantissima soprattutto perchè sono davanti ai cittadini e professionisti della mia città con la mia Rimini che io amo – ha dichiarato Francesca Berti a Icaro Tv nel corso della presentazione-. La scelta che ho fatto è stata anche di fortuna. A me piacevano tutte le materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, ndr) e non sapevo cosa scegliere. Ingegneria biomedica conciliava bene tutto e mi ci sono buttata, mi sono appassionata e mi ha portato a fare qualcosa che amo. Sono grata di quell’intuito iniziale”.
“Vogliamo dare un messaggio ai giovani medici e ricercatori – ha commentato il dottor Maurizio Grossi -. Loro hanno entusiamo, voglia e lo slancio, tutto quello che il Censis dice che manca all’Italia. Questi giovani silenziosi nei loro laboratori fanno cose meravigliose”.
IL VIDEO DELLA CERIMONIA
Servizio di Icaro TV a cura di Simona Mulazzani.