Il Parco Sasso Simone e Simoncello al centro di un nuovo progetto.
Per chi ha la passione dell’escursionismo in ambiente forestale i benefici sono noti e particolarmente apprezzati perchè sono tangibili i riscontri per la salute.
La crescente letteratura scientifica sulla “Terapia Forestale” che mette in evidenza il miglioramento del benessere a livello fisiologico, emotivo, cognitivo, sociale e spirituale, e le relazioni positive tra i soggetti coinvolti, hanno portato IOR – l’Istituto Oncologico Romagnolo insieme all’associazione dei Volontari IOR e l’Ente Parco del Sasso Simone e Simoncello a sottoscrivere un importante accordo di collaborazione che permetterà di realizzare esperienze di “terapia forestale” a supporto dei percorsi terapeutici dei pazienti oncologici. Un’iniziativa che “si inscrive a pieno titolo tra i tanti e preziosi servizi ecosistemici offerti dalle foreste”.
“Da tempo come Istituto Oncologico Romagnolo abbiamo abbracciato una filosofia improntata sul One Health – ha spiega nel corso della presentazione Fabrizio Miserocchi, Direttore Generale IOR e dal 2023 Presidente dell’ IRST – Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori”–. La logica è che le scelte personali volte ad un maggior benessere hanno un impatto positivo anche sul pianeta, e vivere in un pianeta maggiormente in salute significa essere più in salute anche come esseri umani. Da questo punto di vista, quindi, l’accordo che stipuliamo oggi con l’Ente di Gestione del Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello ci dà la possibilità di muoverci all’interno di un ambiente strutturato, permettendo di godere delle bellezze naturali che questo luogo offre a tutti coloro a cui ci rivolgiamo, siano essi pazienti in fase attiva di malattia o studenti con cui imparare insieme i principi di prevenzione ispirati ad una cultura One Health.”
Nuove opportunità anche per il turismo legato al benessere.
L’accordo presentato venerdì 27 settembre nel corso di una conferenza stampa, ha visto anche la partecipazione di Jamil Sadegholvaad e Chiara Astolfi, Presidente e Direttore di Visit Romagna.
L’ente di riferimento per la promozione turistica delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara, sarà infatti al fianco del progetto con l’obiettivo di valorizzare e sostenere forme di turismo inclusivo strettamente legate al tema della salute, del benessere fisico e mentale e della scoperta della natura.
L’iniziativa rappresenta un’opportunità anche in campo turistico. Come precisa Jamil Sadegholvaad, Presidente di Visit Romagna, essa “si inserisce all’interno delle azioni di affermazione del brand Romagna accessibile, nella scia del progetto regionale ‘In Emilia-Romagna c’è una vacanza per me’, insieme ad altre progettualità già messe in campo dal Parco Sasso Simone e Simoncello in collaborazione con guide escursionistiche ed enti locali. Negli ultimi anni le amministrazioni locali stanno lavorando alacremente per far sì che la parola ospitalità vada di pari passo con la parola accessibilità, in modo che qualunque turista giunto in regione possa trascorrere il proprio tempo libero o la propria vacanza senza vincoli ed ostacoli. Inoltre, noi, sia come Regione, che come ente di destinazione Romagna, promuoviamo sistematicamente e valorizziamo il turismo che unisce la costa alla bellezza naturale delle aree interne”.
Chiara Astolfi, Presidente e Direttore di Visit Romagna, ha così commentato. “Siamo orgogliosi di contribuire alla nascita di questo progetto innovativo che parte da quella che oggi è un’evidenza scientifica acclarata: gli effetti terapeutici connessi all’immersione in ambienti boschivi. Il nostro territorio, ancora una volta, si conferma come luogo per tutti, con la persona al centro, ogni qualvolta si parla di benessere e accoglienza. Attraverso questo progetto, vogliamo valorizzare il potenziale rigenerante della natura, offrendo a tutti la possibilità di sperimentare un contatto profondo con l’ambiente e beneficiarne fisicamente e mentalmente, in un contesto che rispetta le esigenze individuali.”
Le caratteristiche del Parco e le finalità istitutive.
Situato tra Emilia-Romagna e Marche, il Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello occupa un territorio di 4791 ettari inglobato all’interno delle province di Rimini e Pesaro-Urbino.
Dal ciglio del pianoro del Sasso Simoncello si può ammirare, ad esempio, uno degli spettacoli naturali, la Cerreta, che si estende dai piedi dei due Sassi fino al passo della Cantoniera di Carpegna. Il bosco è considerato una delle cerrete più vaste d’Europa, all’interno del quale spiccano alberi che superano i 30 anni di età. Sono tante e rigogliose le specie che popolano questo luogo incantato: al cerro, specie arborea più diffusa, si affiancano il carpino bianco, l’acero campestre, il ciavardello, il faggio e l’acero d’Ungheria.
“Tra le finalità istitutive della nostra realtà – ha evidenziato il presidente dell’Ente Parco Sasso Simone e Simoncelli, Lino Gobbi – è prevista anche la ricerca scientifica in campo naturalistico, storico e culturale multi e interdisciplinare, la sperimentazione, l’educazione ambientale e la formazione, nonché il mantenimento dell’efficienza dei servizi ecosistemici forniti dalle risorse naturali presenti”.
“L’Ente Parco Sasso Simone e Simoncello, attraverso il suo contributo, pone questi luoghi privilegiati della natura al centro di tappe consigliate per la cura ed il benessere – ha aggiunto il Direttore del Parco, Gianfranco Soriani – sottolineando la particolarità che il bosco con le sue essenze ed energie, ha un impatto positivo e determinante sulla salute fisica e psichico-emotiva delle persone e dell’intero l’ecosistema”.
Domenico Chiericozzi
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